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Archivi categoria: Al cinema

Mia madre

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Visto!

 
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Pubblicato da su 19 aprile 2015 in Al cinema, Film

 

Maraviglioso Boccaccio

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Pubblicato da su 19 aprile 2015 in Al cinema, Film

 

The Imitation Game

The Imitation Game (2014) Poster

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Pubblicato da su 11 marzo 2015 in Al cinema, Film

 

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Pride

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Visto!

Pride è una storia vera, ma di quelle che per esistenti limiti di età non mi era dato di conoscere.

Si tratta infatti di avvenimenti dei primi anni ’80, epoca nella quale i miei interessi spaziavano dalle letture di Topolino agli esperimenti di chimica casalinga: figuriamoci cosa ne potevo sapere di diritti civili degli omosessuali o di scioperi dei minatori gallesi.

Ebbene, nonostante la mia fanciullesca indifferenza, nel Regno Unito c’era chi lottava per i propri diritti e per il proprio lavoro. Non solo: c’era anche chi pensava a unire le forze.

E così, un gruppetto di gay e lesbiche si danno da fare per aiutare economicamente i minatori in sciopero. I personaggi coprono un po’ tutto l’arco delle personalità: c’è l’attivista combattivo, il giovane che non ha il coraggio di rivelarsi alla famiglia, ci sono gli omofobi pieni di pregiudizi, quelli disposti a discuterne e la capogruppo arcigna e vendicativa, arrabbiata per le carte che il destino le ha servito.

Ma secondo me, la cosa più bella che viene raccontata, è che dovremmo ricordarci che se vogliamo abbiamo sempre il potere di far sentire qualcun’altro meno solo, se riusciamo a superare l’orizzonte dei nostri problemi personali.

 
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Pubblicato da su 11 gennaio 2015 in Al cinema, Film

 

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Un anno di cinema (edizione 2014)

sala

Quest’anno solo 25 film! Un risultato veramente misero se confrontato con quello dell’anno passato. Potrei mettermi qui ad analizzare il perché ed il percome e penso che i motivi che mi hanno tenuto fuori dal cinema tutto sommato siano stati piacevoli, ma prima di tutto tiriamo fuori il listone dei film, in ordine alfabetico:

Alabama Monroe
American Hustle – L’apparenza inganna
Anime nere
A proposito di Davis
Capitan Harlock
Due giorni, una notte
Edge of Tomorrow
E fu sera e fu mattina
Grand Budapest Hotel
Her (Lei)
Il capitale umano
Il Giovane Favoloso
Il sale della Terra
Interstellar
Jersey Boys
La luna su Torino
La mafia uccide solo d’estate
La sedia della felicità
La trattativa
Le meraviglie
Locke
Storia di una ladra di libri
The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca
Tutto sua madre
Vijay – Il mio amico indiano

Vediamo un po’… come l’anno scorso cerco di individuare qualche titolo nelle tre maxi-categorie.

Potevo fare a meno di vedere – Interstellar (non che sia un film inutile, però anche si), Vijay il mio amico indiano, E fu sera e fu mattina.

Hanno lasciato qualcosa – Alabama Monroe (la musica bluegrass!), Anime nere (il peso della criminalità), Il sale della Terra (la bellezza del mondo), La mafia uccide solo d’estate (la leggerezza nel raccontare un dramma).

Mi sono divertito – Grand Budapest Hotel, La sedia della felicità, Edge of tomorrow

Buon cinema 2015!

 
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Pubblicato da su 3 gennaio 2015 in Al cinema, Film

 

Post cumulativo cinematografico-esistenziale

Devo fare un post cumulativo perché altrimenti non ce la farò mai a rimettermi in pari! Il post sarà altresì privo di immagini a causa dello sciopero degli gnomi fermatempo, che normalmente consentono alle giornate di non scivolare via alla velocità della luce.

Cominciamo dal cinematografico.

Dopo un piccolo corso di sceneggiatura ed alcune lezioni sulla produzione di un cortometraggio posso ben dire che mi è cambiata del tutto la visione di qualunque sequenza di immagini: che si tratti di un film in sala, di un grande classico in tv, di una telenovela o di una pubblicità, non posso più fare a meno di vedere i movimenti di macchina, le scelte di montaggio, le inquadrature.

Questo al primo impatto è come la sensazione di avere mangiato troppo (e quale periodo più adatto di questo per evocarla?). Ci sono tutta una serie di informazioni che ti arrivano attraverso gli occhi e le orecchie, sovrapposte a quelle che già eri abituato a percepire (i personaggi, la storia) e devono essere elaborate continuamente anche quelle. Una specie di bulimia visiva, un po’ come decodificare mentalmente le pagine del televideo mentre guardi il TG regionale. Dopo le prime esperienze, in cui veramente ho paura di essermi perso dei pezzi della storia che veniva raccontata, per fortuna l’intensità delle percezioni si attenua… Ma non potrò mai dimenticarmi la prima volta che ho riconosciuto un jump-cut 😉

Quindi andare al cinema si è caricato di un significato e di un piacere ulteriore. Provo a riassumere brevemente i film che ho visto in questo periodo di nuova consapevolezza.

Il Giovane Favoloso – Molto apprezzata la suggestione delle immagini, sia per l'”Infinito” che per il “Sabato del villaggio” ho proprio sentito la citazione venire fuori dallo schermo.

Interstellar – Qui ammetto di esserci andato un po’ impreparato… Ho scoperto dopo tutti i riferimenti a Kubrick di 2001 Odissea nello spazio. È risultato un film molto gradevole, con il grande pregio di non far pesare nemmeno un minuto delle quasi tre ore che dura. Ho qualche riserva nel paradosso temporale usato come deus-ex-machina: dal Nolan del finale di Inception mi aspettavo qualcosa di più.

Il sale della Terra – Un film documentario davvero di grande impatto visivo. Le immagini di Salgado da sole valgono il prezzo del biglietto e conoscerne i retroscena, la storia che hanno avuto, conferisce loro una specie di vita propria. La ciliegina sulla torta è stata scoprire di aver già visto diverse fotografie alla mostra “Ad occhi aperti” alla Reggia di Venaria.

Due giorni, una notte – Ecco, qui si entra nel cinema d’autore: i fratelli Dardenne. Ed i riferimenti tecnici si sprecano: l’uso dei dialoghi fuori campo e del montaggio sono la loro firma. Bravissimi a manipolare lo stato d’animo dello spettatore anche solo con l’uso dei suoni e con il taglio dell’inquadratura. Anche l’inconsueto lieto fine è stato apprezzato.

E veniamo all’esistenziale.

È tutto un gran casino. Ricordo che qualche tempo fa mi sentivo scomposto in mille pezzi che dovevano riprendere una forma. Ecco, adesso è uguale, ma il tutto accade in una lavatrice avviata con il programma dei sintetici. Intendiamoci, con ogni probabilità un bel po’ di detersivo per lo spirito è esattamente ciò di cui ho bisogno, per vedere veramente cosa c’è sotto ad anni di vita, emozioni ed esperienze.

Il problema nell’aumentare la consapevolezza di sé a questa non più giovane età, è che mi espone ad una serie di episodi sconcertanti, comportamenti nei quali non mi riconosco: non penso di esserci in mezzo ma ora credo di sapere che cosa si intende per crisi d’identità.

E quindi sono qua, al centro del cestello con i vari pezzettini colorati che ruotano, si immergono e galleggiano tutto intorno, a cercare di capire quali sono quelli che mi servono per andare avanti e quali è meglio lasciare andare giù per lo scarico. Ma credo tutto sommato di aver trovato una buona lavanderia e spero che prima o poi se ne possa uscire puliti e stirati.

 
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Pubblicato da su 15 dicembre 2014 in Al cinema, Film, Su di me

 

La trattativa

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Visto!

Ma adesso c’ho troppo sonno. E poi è il primo film che ho visto dopo aver iniziato a seguire il corso di sceneggiatura. E qui si che è davvero un’altra storia.

 
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Pubblicato da su 18 ottobre 2014 in Al cinema, Film

 

Anime nere

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Visto! Un altro film in stile “La Piovra” o “Gomorra”, verrebbe da dire. Eh. Un po’ si e un po’ no, risponderei.

Pesante, è pesante: su questo non ci piove. Però c’è una dimensione umana che secondo me è originale. L’ambientazione in montagna, per esempio, fra pascoli brulli e capre ammazzate per la festa della domenica. Ci sono le piccole vendette fra ragazzini che vogliono scimmiottare i grandi. C’è il dramma che esplode in tutta la sua potenza sanguinosa, fino all’epilogo estremo.

 
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Pubblicato da su 18 ottobre 2014 in Al cinema, Film

 

Jersey Boys

Lo so, dopo un certo periodo di assenza uno si potrebbe aspettare un post dove si disserta sul motivo di quest’assenza. E confesso che mi piacerebbe pure. temo (la verità) di non essere ancora pronto. Diciamo solo che è un bel periodo.

Ad esempio, una delle cose belle che mi è capitata è stato di andare al cinema del paesello, per recuperare Jersey Boys. Il cinema in sé non è proprio un vero cinema, la sala è un po’ troppo rumorosa e l’impianto audio mediocre, però… a tre minuti da casa. Sento già la voce dell’amica A che non perderà occasione di ribadire “Lo vedi che devi venire ad abitare in centro!”. Ma questa, come direbbe Lucarelli, è un’altra storia e non è oggi che verrà raccontata.

Vedi che sono proprio arrugginito… Dieci minuti che scrivo e non ho ancora messo la locandina. Rimedio subito (Ah, l’età).

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Inizierei a dire che mi è piaciuto, Clint Eastwood ancora una volta prende un pezzo di storia americana e lo racconta. È quasi impossibile non riconoscere i motivi che sono stati i successi del gruppo ed è incredibile come non mi ricordi di aver mai sentito nominare “Frankie Valli and the Four Seasons” prima di ora. Se ci penso, ora come ora, mi evoca “C’era una volta in America”, con la differenza che qui i ragazzini da pedine della malavita riescono a riscattarsi davvero.

 
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Pubblicato da su 18 ottobre 2014 in Al cinema, Blogosfera, Film

 

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Edge of Tomorrow

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Visto! (anche se più di un mese fa…)

Chiaramente ci sono andato perché il tema del viaggio nel tempo rimane uno di quelli che mi affascinano. Diciamo che il trailer in questo senso è abbastanza eloquente e dice gran parte delle cose che ci sono da sapere: il soldato Cruise rivive più volte uno stesso giorno, conservando però memoria di quel che è successo nel giorno precedente.

Questo fa si che nella prima parte del film si abbia la netta impressione di assistere ad un remake de “Ricomincio da capo” (o “Il giorno della marmotta“) in assetto di guerra. Esaurito l’argomento e concesse alcune divagazioni comiche, il film preferisce stare sul lato facile del combattimento e dell’azione, cercando di dare una plausibile spiegazione dei prodigi vissuti dal protagonista.

Dall’incontro con la soldatessa nasce ovviamente il coinvolgimento sentimentale (immancabile in un film USA) e per un attimo sembra di nuovo di trovarsi in un altro film: “The butterfly effect“. Ma non temete, siamo in un film d’azione e non si può indugiare troppo sul lato umano! Di conseguenza i nostri eroi trovano una via d’uscita all’empasse in cui stagnavano e procedono lanciati verso il successo finale.

Chiusura tutto sommato prevedibile, ma capisco bene che arrivando alla fine di un film del genere è davvero difficile non cedere alla tentazione del lieto fine al 100%. Il bilancio finale è comunque positivo, non sarà un film che segna la storia del cinema, ma è comunque in grado di assicurare una piacevole serata.

 
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Pubblicato da su 8 agosto 2014 in Al cinema, Film

 

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